claustrofobia nei cani
Il vero concetto di claustrofobia, cioè la paura degli spazi chiusi, descritto nella psicologia umana, non esiste negli animali. Di norma, questa condizione è associata a un'esperienza negativa. Ad esempio, un cane rimane bloccato in ascensore con il suo proprietario e poi si rifiuta di entrare.
Alcuni animali diventano isterici quando viaggiano in un trasportino. E anche questo potrebbe essere correlato all'esperienza trasferita. Ad esempio, mentre viaggiava in aereo, un cane ha avuto paura delle turbolenze. Forse il problema sta proprio all'inizio: l'animale è stato abituato in modo errato alla gabbia, il che ha portato a una percezione negativa di tale esperienza.
Non è del tutto corretto diagnosticare gli animali come “claustrofobici”. Possono esserci molte ragioni per tale comportamento. Per risolvere questo problema è necessario un approccio integrato. Innanzitutto è necessario un consulto con uno zoopsicologo specialista, e molto spesso un esame interno, per cercare di identificare la causa. Forse questo problema non è di natura psicologica, ma neurologica. Se l'animale presenta cambiamenti cerebrali che possono essere rilevati da un neurologo e da una risonanza magnetica, il trattamento è radicalmente diverso. Se non sono presenti patologie del sistema nervoso, viene applicato un approccio integrato: allenamento con rinforzo positivo, terapia farmacologica.
Solo un medico può determinare con precisione la causa di tale comportamento. Potrebbe non essere necessaria una visita di persona alla clinica: nell'applicazione Petstory è possibile consultare online uno psicologo animale. Il costo della consulenza è di 899 rubli. Puoi scaricare l'applicazione
L'articolo non è un invito all'azione!
Per uno studio più dettagliato del problema, si consiglia di contattare uno specialista.
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18 Novembre 2019
Aggiornato: 18 marzo 2020